Accompagno generalmente le osservazioni sui libri con un giudizio sintetico e complessivo che va da 0 a 7, nel quale ha peso importante il piacere che ne ho ricavato, oltre che il valore assoluto dell’opera. Se, per esempio, attribuisco 5/7 a “L’Idiota” di Dostoevskji e altrettanto al romanzo fantasy o giallo del Signor Esordiente non vuole dire che li si possano considerare di valore sovrapponibile (il Signor Esordiente non dovrà ritenersi per questo, e indotto dalla suggestione, sollecitato a svernare su una panchina a Pietroburgo per perfezionare la sua ispirazione). In linea generale:
Libro APERTO: BUONO
Libro CHIUSO: No BUONO
La scala, non convenzionale, vuole essere un modo sintetico ma non troppo per esprimere un giudizio che rimane in larga misura soggettivo.
Sarei lieto di sapere cosa ne pensi: le conferme sono sempre gradite ma ricevere le tue opinioni e, eventualmente, i tuoi commenti critici, e magari cambiare idea, è possibile e anche più interessante.