FRATELLI NELLA NOTTE – Cristiano Cavina

Feltrinelli 2017

 

TRAMA

“I figli delle stirpi di braccianti campavano come le bestie. Si svegliavano con i buoi, con i buoi andavano a tribolare nei campi. Di fianco ai buoi tornavano a casa, e le bestie erano più fortunate dei cristiani, perché mangiavano per prima.”

 Mario e Gianì sono due fratelli praticamente estranei l’uno all’altro. A dividerli non è solo la differenza di quindici anni di età. E’ la vita di campagna in tempo di guerra. Il giovanissimo Mario si trova fuggiasco tra i partigiani, non per ideale, ma per sfuggire alla chiamata della Repubblica di Salò. Quando gli eventi lo trascinano di notte, ferito e in pericolo di vita, in montagna braccato dai tedeschi solo Gianì può salvarlo. Rischierà la propria di vita per andare in suo soccorso?

 

OSSERVAZIONI

Ci si imbatte in qualche cliché sulla guerra e sulla vita di una volta in questo racconto, ma nel complesso Cavina riesce a delineare con bravura l’essenza della vita e del carattere di Mario e Gianì, il loro percorso di uomini figli del loro tempo e della ristretta società contadina.

L’intreccio ben sviluppato alterna episodi di guerra e narrazione di eventi recenti in un bel racconto nel quale Cavina svela piano piano un pezzetto di storia della sua famiglia.

In questo racconto troviamo un Cavina molto diverso da quello che si è mostrato nelle prime eccellenti opere (su tutte “Alla grande” e “Un’ultima stagione da esordienti”) ma sempre molto piacevole da leggere.

 

GIUDIZIO e GRADIMENTO

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IL CLUB MONTECRISTO – Fabiano Massimi

Oscar Mondadori 2017

 

TRAMA

Marco ritrova Lans, un vecchio amico, dopo otto anni passati da quest’ultimo in prigione. Una ragazza è stata uccisa e un pregiudicato amico di Lans è stato ingiustamente accusato del delitto e si trova detenuto a Modena, nel carcere di Sant’Anna. E’ questa la connessione che trascina Marco nella vicenda e che gli apre le porte del Club Montecristo.

 

OSSERVAZIONI

E’ una piacevole lettura quella del romanzo “Il Club Montecristo” che, col titolo “Memento Vivi”, è vincitore del premio Tedeschi 2017.

Se l’ambientazione della storia è a Modena, della città poco è riconoscibile e comunque non narrativamente significativo. Sembra invece che l’atmosfera nella quale il lettore entra sia il riflesso di un immaginario adolescenziale dell’Autore nel quale l’amicizia, i valori non convenzionali, l’etica antisistema di uomini forti e giusti siano lo specchio del desiderio dell’Autore stesso di un ritorno “in utero”.

Continua a leggere “IL CLUB MONTECRISTO – Fabiano Massimi”

IL VANGELO SECONDO BIFF – Amico di infanzia di Gesù – Christopher Moore

Elliot 2008

 

TRAMA

Tutti sanno come è nato e come è morto Gesù. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall’infanzia ai trent’anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il migliore amico del Cristo, un certo Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Gesù di Nazaret.

OSSERVAZIONI

Moore “approfitta” della scarsità delle fonti e delle conoscenze sulla vita di Gesù che precede gli ultimi tre anni di predicazione per tessere, con molta fantasia, una inverosimile e divertente storia della sua vita precedente. La condisce con trovate stravaganti e a tratti esilaranti, non prive spesso di una certa irriverenza.

Un’irriverenza leggera e non blasfema, purché si abbia l’intelligenza di considerare anche l’ironia come un dono di Dio.

 

“Sai, presto dovremo cominciare a lavorare” mi disse Gesù. “Non ci vedremo più quando comincerò ad aiutare mio padre”.

“Guardati intorno, vedi qualche albero?”

“No”.

“E quelli che abbiamo, gli ulivi, sono contorti e nodosi, giusto?”

“Intendi davvero diventare falegname come tuo padre?”

“Esiste una possibilità”.

“Una parola, Gesù: pietre”.

“Pietre?”.

“Guardati intorno. Ci sono pietre fin dove puoi spingere lo sguardo. La Galilea non è che una distesa di roccia, terra e ancora roccia. Diventa scalpellino, come me e mio padre. Potremo costruire città per i Romani.”

“In verità, io stavo pensando di salvare l’umanità”.

“Dimentica quelle sciocchezze, Gesù. Pietra, dai retta a me”.

Continua a leggere “IL VANGELO SECONDO BIFF – Amico di infanzia di Gesù – Christopher Moore”

IL SEGRETO DI LUCA – Ignazio Silone

Mondadori – 1° ediz. 1956

TRAMA

Luca Sabatini ritorna al suo paese dopo una lunghissima prigionia per un delitto che non ha commesso. Il suo ritorno sconquassa nuovamente la vita di molte persone che, benché lo sappiano innocente, gli imputano le disgrazie accadute allora. Solamente Andrea Cipriani, figlio del suo migliore amico, ex partigiano e ora personalità di rilievo della politica, sembra avere a cuore il suo riscatto e, malgrado tutto e tutti, cerca di scavare nella storia per trovare un senso a quanto successo, non esitando a mettersi in contrasto con i suoi stessi amici.

OSSERVAZIONI

Le spinte idealistiche di Silone, caratterizzanti tutta la sua produzione letteraria e la sua vita di politico, socialismo e valori cristiani, emergono chiaramente anche da questo romanzo nel quale egli mette in scena l’energia di un’etica nuova, impersonata dal giovane Andrea, che fatica a trovare una via, in una società ostaggio di una mentalità ancora retrograda nella quale però, al tempo stesso, si distinguono chiaramente dei valori assoluti: l’onore, il sacrificio, l’amore e il rispetto. Non ci può essere quindi contrasto assoluto tra Andrea e gli altri poiché il suo il tentativo di scardinare le resistenze delle persone coinvolte nella vicenda mette in evidenza quanto queste abbiano, a modo loro, sofferto pur di preservare i valori in cui credono.

La scrittura è semplice ed incisiva. I dialoghi, in italiano di registro elevato, sono inverosimili in bocca a personaggi di estrazione sociale modesta, ma lo scopo di Silone non è quello di rendere ragione della realtà, bensì dei sentimenti, dei tormenti e dell’umanità dei suoi protagonisti, e così ci riesce. Continua a leggere “IL SEGRETO DI LUCA – Ignazio Silone”

LA BALIA – Petros Màrkaris

Bompiani 2009

TRAMA

Il Commissario Charitos fa una cosa inaudita: va in vacanza. A Istanbul, con una comitiva. Poco importa che i motivi che lo hanno indotto a partire con sua moglie Adriana siano stati dettati dal contrasto avuto con la figlia riguardo il suo matrimonio. Almeno, se tutto andrà bene, potrà cambiare un po’ aria e staccare dagli impegni del commissariato di Atene. Purtroppo però (o in fondo in fondo, forse, per sua fortuna) viene casualmente coinvolto in un’indagine per la scomparsa di un’anziana signora che si trasforma ben presto in ricerca per omicidio. Il primo di una serie che sembra vedere coinvolta l’anziana stessa, la quale però ha fatto perdere le sue tracce.

OSSERVAZIONI

Testimone, con i suoi romanzi, della Grecia e delle traversie del suo popolo fin dalla fine degli anni ’90, Màrkaris (si pronuncia sdrucciolo) usa il meccanismo dell’indagine poliziesca per far luce su spaccati di società, storia e vicende greche.

Non fa eccezione questo romanzo in cui il pretesto di una breve vacanza a Costantinopoli consente a Màrkaris di parlare della storia e delle condizioni della minoranza greca nella capitale turca e del rapporto storico tra Grecia e Turchia ma anche, più in generale, dei problemi delle minoranze. Continua a leggere “LA BALIA – Petros Màrkaris”

IN BASSO, AGLI INFERI – Alberto Alessi

Edizioni Montag – 2017

TRAMA

La trama ci catapulta in un futuro prossimo non definito nel quale l’ordine mondiale, benché più instabile e caotico dell’attuale, sembra garantire agli abitanti dell’Europa un tempo di pace e uguaglianza, fratellanza tra gli uomini, etica dell’antispecismo assurta a legge. E’ fuori da questi confini, in Asia specialmente, dove la storia si sviluppa per larga parte, che la deriva di interessi economici mondiali mostra i suoi effetti devastanti sulla libertà degli uomini. Ci sarà una speranza per i protagonisti, la cui missione in territorio ostile è, alla fine, quella di “seminare” una nuova etica?

OSSERVAZIONI

L’Autore dimostra padronanza della lingua, al punto da lasciarsi talvolta prendere la mano da virtuosismi narrativi non sempre funzionali alle esigenze del ritmo, pur dimostrando una dimestichezza non consueta con la penna.

Suo tratto stilistico saliente è una scrittura marcatamente ipotattica, funzionale allo sviluppo di larga parte della narrazione, meno a volte al ritmo necessario ad esprimere molti degli interessanti momenti di tensione della trama.

L’Autore ha una voglia viscerale di raccontare il suo mondo. Ciò si avverte durante la lettura e la rende viva. Da questo nasce molta della forza che lo scritto ha, nonché un giudizio positivo complessivo e un invito a proseguire con la stessa energia la sua esperienza di scrittore.

GIUDIZIO e GRADIMENTO

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I SEGRETI DI CROWMERE ROAD – Roberto Ricci Petitoni

Libromania 2017

TRAMA

Un anziano signore irrompe in un reparto ospedaliero uccidendo a bruciapelo un degente prima di rivolgere l’arma verso se stesso. A Claudio, la giovane vittima, si scopre che l’anziano Giovanni Nuti imputava la scomparsa del figlio Paolo e, prima ancora, la sua dipartita verso l’Inghilterra. L’ispettore Flores e la sua squadra capiscono subito che il mistero della scomparsa di Paolo deve essere ricercato a Shrewsbury dove la vicenda si allargherà e assumerà un aspetto ancor più intricato.

OSSERVAZIONI

Il ritrovamento, a inizio indagine, di una sacco con resti di terreno e un cartello stradale di Crowmere Road sono tra i pochi indizi utili per ritrovare le tracce di Paolo. E’ necessaria una squadra investigativa con forti competenze geologiche e capace di ripercorrere a ritroso gli ultimi giorni dello scomparso, attraverso una ricostruzione a posteriori di tutti i contatti che ha avuto prima di far perdere le tracce.

Nel contesto di una storia interessante e ben congegnata ci sono, direi, due punti deboli.

Il primo: si dà per scontato che Paolo sia morto mentre non ci sono elementi obiettivi per sostenerlo. Viene assunto implicitamente che l’obiettivo dell’indagine sia quello di ritrovarne il cadavere.

Il secondo: l’Autore, che ha indubbiamente forti competenze scientifiche in ambito geologico e forense, si fa a volte prendere un po’ la mano dai dettagli con il rischio di eccedere nella misura. Questo secondo punto debole è ampiamente compensato però da interessanti e pertinenti informazioni che dà al lettore attraverso lo sviluppo dell’indagine. In più di un frangente le spiegazioni tecnico-scientifiche sono coinvolgenti e opportune.

L’Autore è stato abile nel costruire una storia poliziesca non banale e con un indubbio tocco di originalità. La lettura è piacevole e ci sono tutti i presupposti affinché l’Autore, continuando nel suo percorso, possa trovare il gradimento di molti appassionati del genere.

GIUDIZIO e GRADIMENTO

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BREVE STORIA DELLA LINGUA ITALIANA PER PAROLE – Leonardo Rossi e Paola Marongiu

Editore: Mondadori Education, 2005

Questo saggio racconta la storia della lingua italiana dalle origini latine ai giorni nostri. L’evoluzione della lingua è indagata a tutto tondo, tramite puntualizzazioni degli aspetti linguistici interconnessi con quelli storici e sociali dell’Italia delle varie epoche. E’ l’intreccio di tutte queste dimensioni di sviluppo, nonché del contributo di straordinari personaggi come ad esempio Dante, Petrarca, Boccaccio, Bembo, Manzoni, D’Annunzio che ci restituisce un quadro affascinante di come la lingua sia nata, abbia vissuto e di come sia tuttora viva e in cambiamento.

Alla fine di ogni capitolo, approfondimenti etimologici di numerose parole ci illuminano su dinamiche linguistiche del nostro passato e del nostro presente, e ci evidenziano spesso problemi ancora aperti, a testimonianza di quanto la ricerca linguistica sia un terreno più vivo che mai .

Il taglio è didattico e il libro è straordinario, coinvolgente, adatto agli appassionati anche senza basi conoscitive specifiche.

GIUDIZIO e GRADIMENTO

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IL CORAGGIO DI ESSERE LIBERI – Vito Mancuso

Garzanti – 2016

 

Se ci consideriamo in quanto corpo e in quanto psiche, noi esseri umani non siamo per nulla liberi; è solo se ci consideriamo in quanto spirito che possiamo giungere a esserlo.”

Vito Mancuso condivide con noi le sue riflessioni con la solita positività e chiarezza, anche quando per i temi trattati non ci si possono aspettare risposte definitive (in che senso possiamo definirci, o non definirci, liberi? perché esiste il male?).

Le sue argomentazioni sono divulgative, alla portata di noi tutti non esperti di filosofia o teologia, pur non mancando di essere ancorate alle grandi questioni che investono da sempre il pensiero dell’uomo dentro e fuori l’esperienza cristiana, con uno spirito critico e personale che ce lo fa piacere molto.

La libertà però matura veramente quando comprende che il no più significativo che è chiamata a pronunciare è quello rivolto a se stessa: no ai propri capricci, no alle proprie voglie, no alle proprie pigrizie, no al proprio narcisismo, no alle proprie paure, no ai propri complessi, no alle proprie idiosincrasie. Non si tratta per nulla di un processo facile, anzi, esso può durare, e quasi sempre dura, tutta la vita: è molto impervio il cammino della liberazione di sé dal sé, della lotta contro il proprio nemico interiore.”

Mancuso è positivo e accogliente, è evidente in lui una continua ricerca alle risposte di tanti interrogativi esistenziali ed in questo ci riconosciamo

Per giungere alla libertà devo quindi diffidare di me stesso reprimendo il mio corpo, annullando il mio carattere, professando idee altrui?”. Ma ognuno di noi quanto è libero rispetto alle proprie idee? Quanti le hanno scelte liberamente dopo averle confrontate con altre? E quanti invece sono politicamente o religiosamente di una parte solo per via dell’influsso della famiglia o di altro ambiente? E quanti viceversa, dotati di un più acuto spirito di autonomia, hanno determinato le proprie idee solo per contrapporsi alla famiglia o ad altri ambienti?”

Sintetizzare le numerose e ramificate riflessioni fatte da Mancuso non è agevole. Un risultato parziale lo possiamo proporre con le sue stesse parole:

In quanto corpo noi non saremo mai liberi, né lo saremo in quanto psiche: lo possiamo faticosamente diventare solo in quanto spirito e la principale manifestazione dello spirito è il pensiero, non necessariamente sotto forma di pensieri teoretici, ma anche, come già detto, sotto forma di produzioni artistiche e scelte etiche che nascono prima nell’interiorità e poi si manifestano esteriormente.”

Mancuso argomenta sempre in modo misurato ancorché non privo di forza e chiarezza. E’ positivo e accogliente, a tratti terapeutico. Esattamente quello di cui avrebbe bisogno quella parte, purtroppo sempre meno marginale, di riflessione cristiana-cattolica troppo spesso ispirata a logiche di contrapposizione ed esclusione invece che accoglienza e inclusione, che si parli di questioni strettamente teologiche o piuttosto della vita dell’uomo e della società in generale.

 

GRADIMENTO

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IL GIUDICE E IL SUO BOIA – Friedrich Dürrenmatt

Prima edizione 1952

Mi è già capitato molte volte: dopo qualche lettura poco stimolante o noiosa, oppure in una fase di interesse per qualche motivo affievolito, devo prendere o riprendere in mano qualche autore in grado di rigenerarmi. Uno di questi è Friedrich Dürrenmatt.

Che ormai il colpevole non sia quasi mai, quasi più, il maggiordomo è un dato acquisito tra i lettori di libri gialli. E’ quasi un secolo da quando la narrativa di investigazione ha lasciato le pastiglie al cianuro e il veleno dei pesci tropicali per entrare nella “vita vera”, grazie ad icone come Hammet, Chandler, Simenon, dai quali è esplosa una letteratura variegata e stupefacente che solo critici miopi possono definire “di genere”.

Nella seconda metà del secolo scorso il poliziesco trova, con Friedrich Dürrenmatt, un autore unico e straordinario che, oltre ad essere coinvolgente e originale, spariglia le carte in tavola dei meccanismi del giallo costruite nei decenni precedenti.

Dürrenmatt critica esplicitamente i meccanismi precisi e i finali consolatori dei gialli che, se servono per tranquillizzare i lettori sul trionfo delle regole e la ricomposizione del caos, sono lontani però dall’ingiustizia e dall’imperfezione della realtà.

Già in questo suo primo romanzo poliziesco questa tesi è portata sulla scena dal commissario Bärlach che, conscio del male che lo sta consumando, probabilmente fatale, ha la lucidità e l’energia per orchestrare, a dispetto di ogni regola, la capitolazione dei cattivi.

Una tesi che Friedrich Dürrenmatt perfezionerà nella sua straordinaria produzione successiva.

 

GIUDIZIO E GRADIMENTO

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